“Di fronte ai grandi problemi mi ritengo un uomo del dubbio e del dialogo. Del dubbio perché ogni mio ragionamento su una delle grandi domande termina quasi sempre o esponendo la gamma delle possibili risposte, o ponendo ancora un’altra grande domanda.
Del dialogo, perché non presumo di sapere quello che non so, e quello che so metto alla prova continuamente con coloro che presumo ne sappiano più di me […]
Ho sempre avuto un grande rispetto per i credenti, ma non sono un uomo di fede. La fede, quando non è un dono, è un’abitudine; quando non è né un dono né un’abitudine, deriva da una forte volontà di credere. Ma la volontà comincia dove la ragione finisce: io mi sono sinora arrestato prima. Mi è anche completamente estranea la fede nella ragione. Non ho mai avuto la tentazione di sostituire la Dea Ragione al Dio dei credenti. Per me, la nostra ragione non è un lume: è un lumicino. Ma non abbiamo altro per procedere nelle tenebre da cui siamo venuti alle tenebre verso le quali andiamo”. (Norberto Bobbio, “Elogio della mitezza”)